Casino Slovenia

Era una bella giornata. Anzi era un bel tardo pomeriggio, ormai la giornata stava volgendo al termine, per lasciare spazio all’arrivo di una dolce sera estiva, di quelle piene di profumi e suoni della natura che ti fanno sentire bene e ti ricordano quanto sei fortunato ad essere vivo.

Era luglio, eravamo in vacanza da scuola, ed era tutto perfetto. La nostra giovane età ci faceva sentire padroni del mondo, e avevamo voglia di avventura, di scoprire e di esplorare sia fisicamente che emotivamente. Insomma, eravamo pronti ed aperti a tutte le esperienze possibili. Quel pomeriggio tardo, Logan era arrivato dove ci trovavamo di solito – in cima alla collina che sovrastava la nostra cittadina, dalla quale si poteva vedere tutto il paesaggio intorno per chilometri e chilometri – concitato. Era euforico ed eccitato e, saltato giù dalla bicicletta con un balzo atletico, aveva subito dichiarato di avere una fantastica idea per quella sera. Quando Logan si agitava così mi faceva un po’ spavento, non essendo io tra le più coraggiose del gruppo, ma allo stesso tempo la mia attrazione per lui aumentava e molto di rado riuscivo a dire di no alle sue avventure. Se non fosse stata per la mia cotta, probabilmente non avrei quasi mai partecipato a quelle esperienze che reputavo pericolose, e ad oggi non avrei quella collezione di ricordi assurdi che invece mi porto dietro con fierezza e nostalgia. Ad ogni modo, quella sera Logan voleva che andassimo al casino Slovenia. Il casino Slovenia era un ex casino, abbandonato da anni ormai. Di lui rimaneva solo un edificio abbandonato, circondato da una natura che pian piano stava riprendendosi lo spazio che il casino Slovenia le aveva, per un periodo di tempo, portato via. Era un posto che faceva impressione, ovviamente, come tutti gli edifici abbandonati, saccheggiati e vandalizzati. Già andarci di giorno, per me, era roba da gente coraggiosa, figuriamoci ora che stava rapidamente calando il buio. Avrei voluto dichiarare la mia ritirata, ma avevo già ammesso di poter star fuori quella sera; inoltre, tutti erano entusiasti del programma ed io non potevo essere la sola a tirarmi indietro. Cosa avrebbe pensato di me Logan?

Eravamo presto giunti di fronte al casino Slovenia, che era veramente tetro nel buio della sera. Non c’era la luna in cielo, e quindi si vedeva ben poco. Avevamo acceso le nostre torce ed eravamo pronti ad iniziare l’esplorazione, ma successe una cosa che mi salvò: dal folto del bosco sentimmo dei rumori, chiaramente un animale era nei paraggi. Non potevamo vedere cosa fosse e quindi rimanemmo immobili per qualche minuto. Poi sentimmo un ululato levarsi dal bosco e rapidamente salimmo sulle nostre bici per allontanarci dal casino Slovenia. 

Col senno di poi, ragionai che si era trattato di un cane. In fondo, non c’erano lupi in quella zona. E l’ululato non era neanche poi così vicino, quindi probabilmente non proveniva dall’animale che si muoveva vicino a noi. Ma noi eravamo ragazzini. E forse credere che ci fosse davvero un lupo a un metro da noi era la cosa giusta per darci l’emozione di cui andavamo in cerca con quelle nostre avventure.…